Capire chi ti sta accanto: perché non farlo.

capire chi ti sta accanto

Intro: In questa nuova sezione del blog parlerò dei miei pensieri ed esperienze. Nessuna guida, ma un flusso di coscienza su quello che ho vissuto.

È capitato a tutti di aver detto almeno una volta nella vita, nel rapporto di coppia, “lo capisco/la capisco”.

E in virtù di questo giustificare comportamenti che se raccontati da un amico o un’amica ci sembrerebbero assolutamente da condannare.

Sinceramente non c’è cosa più deleteria del voler capire la persona che si ha accanto. O meglio, credere di averla capita.

Quando si arriva a dire “ho capito questa persona” si crea una stortura all’interno del rapporto.

Giustifichiamo i comportamenti che non vanno bene cercando un nesso di causa che faccia riferimento all’esperienza passata, alla famiglia o al contesto in cui è cresciuta questa persona.

A me è capito. Eccome se è capitato.

In particolare come dicevo se si para di comportamenti spiacevoli, anche se magari involontari.

No, ho capito perché lo sta facendo

Questa frase dà la libertà ai nostri partner/amici di farci del male. E attenzione, è colpa nostra.

Perché, quindi, diciamo di aver capito una persona?

Credo che amore e comprensione siano usate talvolta come sinonimo. Quasi a dire che puoi amare solo ciò che capisci. Quello che non comprendi fa spesso solo paura.

Il non sapere provoca timore, è normale. Ma questa legge empirica non dovrebbe essere applicata ai rapporti di amore o amicizia.

Non siamo in un gioco di ruolo dove c’è chi vince e c’è chi perde o dove trovare una soluzione.

Il rispetto per noi stessi deve andare oltre al tipo di rapporto che ti lega a qualcuno, deve essere la base per costruire le relazioni.

Ti faccio un esempio: quando prendi un pugno nello stomaco, resti senza fiato per il dolore. Una volta che hai compreso il motivo per cui ti è arrivato il pugno, questo non farà meno male.

Quindi, anche quando capisci fino in fondo una persona, non puoi farti fare quello che vuole. Non sarà il capire a provocare meno dolore, ma solo procrastinazione.

C’è poi un secondo risvolto della situazione, forse peggiore: dopo aver capito una persona anche nei lati che non ci piacciono o che non ci vanno bene, si pensa di riuscire a cambiarla.

È possibile sentire una persona giusta per noi al 90%. Quello che pensiamo è: “per questo 10% che non va bene, non posso cessare la nostra relazione o buttare via quello che abbiamo costruito”.

Nelle relazioni, soprattutto in quelle amorose, c’è una componente fondamentale che è la libera scelta.

Questa libera scelta deve essere in parte egoista. Nessuno ci obbliga a vivere una vita di coppia o nessuno ci obbliga a scegliere un partner con determinati difetti.

La scelta del partner può essere più o meno difficile, ma ci sono dei caratteri fondamentali che andiamo cercando in una persona. E si tratta di caratteri su cui non vogliamo arrivare a compromessi. E quando lo facciamo, abbiamo rapporti che ci fanno stare male.

Ma arrivare ad accontentarsi o a riconoscere di avere accanto a sé una persona giusta al 90%, cercando di cambiare il restante 10%, è deleterio. Oltre al fatto che sia irrealizzabile.

Quando tocchiamo il carattere personale di qualcuno è inevitabile arrivare a uno scontro.

Certo si può cambiare. Per esempio per uno shock derivato da una grande quantità d’odio o d’amore. Ma non si tratta di qualcosa di premeditabile o studiato a tavolino.

Oppure se consideriamo la nostra vita quotidiana, esperienza e problem solving ci mutano continuamente. Ma non su caratteri prestabiliti, e non consciamente.

In alternativa, ci vuole una grande consapevolezza del problema da parte di chi lo ha, e una sua voglia autonoma di cambiare. Ma talvolta nemmeno questo basta, figuriamoci se vogliamo imporlo noi dall’esterno.

La consapevolezza è il primo passo per il cambiamento. Se la persona non vuole cambiare è inutile che io l’abbia capita o che tenti di farlo a sua insaputa o assecondandola.

È importante quindi sostituire: “io lo capisco” con “io lo accetto”.

L’accettazione è fondamentale se teniamo alle amicizie o alla persona che amiamo. Quando hai ben chiara la persona che hai davanti, non bastano anni o tutto il tempo che avete passato insieme per conoscerla davvero.

In realtà non conosceremo mai nessuno fino in fondo, la vita è imprevedibile. Le persone cambiano a prescindere dall’essere all’interno di un rapporto, per cui essere in una relazione aiuta a cambiare, ma non per forza nella maniera in cui vuole il nostro partner.

Ma arrivare ad accettare qualcuno fa sì che noi dobbiamo essere prima di tutto consapevoli di quello che realmente vogliamo da qualcuno che ci sta accanto. Che sia amico o compagno. Quei caratteri su cui non vogliamo compromessi. E su cui Non Dobbiamo Concedere compromessi.

Sapere davvero quello che vogliamo da una persona è possibile soltanto facendo esperienza.

È proprio vero che la cosa peggiore che si possa augurare a una persona giovane è quella di trovare l’amore della propria vita. Da pischelli siamo tutti un po’ teste di cazzo.

Quindi o la perdi perché fai una cazzata, o ci stai talmente tanto che non vivi la tua età, ti lasci magari a 30 anni e inizi a fare il/la ragazzino/a. Poi oh, ti auguro di trovare l’amore eterno il prima possibile eh 😉   

Oggi come oggi le relazioni sono molto veloci.

Puoi contattare un numero infinito di persone e ogni giorno hai stimoli diversi per iniziare attività, o trovarti in situazioni completamente diverse.

I ritmi di quest’epoca sono diversi dal secolo scorso. Chi è degli anni 60/70 a 16 magari iniziava già a lavorare e intorno ai 30 anni si avevano alle spalle anni e anni di lavoro.

Siamo cresciuti in un sistema, o in una concezione di vita, con step diversi.

Oggi è tutto dilatato, e fare esperienza con persone diverse è fondamentale per arrivare a capire quello che si vuole realmente.

Arrivare a capire quei caratteri fondamentali su cui non siamo disposti a fare dei compromessi. E ribadisco, per me è davvero la chiave di volta.

Io mi sono imposto di trovare quella persona che sui miei punti più sensibili non avesse niente che non mi andasse bene. Questi punti sono diversi in ciascuno di noi, ognuno ha i propri.

Sono quei punti che ti permettono di arrivare alla conclusione: “questa persona la accetto così com’è, ha tutto quello che mi piace e i caratteri fondamentali, tutto il resto è poco rilevante in confronto”.

Non devo fare un sacrificio o arrivare a compromessi, non devo cercare un’altra persona perché riesco ad accettarla per quello che è.

Sia in amicizia che in amore, è importante riuscire a trovare qualcuno con cui ti senti bene tanto da accettarlo. Di voler essere lì per lui/lei a prescindere, e non avere la pretesa di avere qualcosa in cambio.

Filippo

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